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Guanto robotico per dare la vista ai ciechi.

In questo secolo la tecnologia ha fatto passi da gigante e viene sempre più applicata a ricerche e sperimentazioni, atte ad aiutare persone con handicap per migliorarne le loro condizioni di vita.

Infatti, un team di ricercatori dell’Università del Nevada, sta sviluppando un dispositivo che potrà aiutare i non vedenti nella vita quotidiana: avrà un impianto elettromeccanico implementato su un guanto leggero e comodo dotato di sensori audio, micro telecamere e rilevatori termici. I tecnici mapperanno il dispositivo in maniera personalizzata in modo da adattarsi a chiunque e aiuterà a riconoscere ostacoli, enti mobili, a localizzare e distinguere oggetti.

La natura, ha dotato alcuni animali come i pipistrelli di un “senso radar”. Infatti utilizzando la rifrazione dei suoni percepiscono la forma del luogo in cui si trovano, cosi facendo riescono a volare e orientarsi nonostante la loro cecità. Anche i delfini si orientano emettendo suoni. Infatti in questo modo funzionano anche i radar sottomarini. L’uomo che invece non dispone naturalmente di tale senso, potrà acquisire questo tipo di abilità sfruttando l’aiuto del guanto, che utilizza le telecamere e il microfono per quadrare l’ambiente. In questo modo una persona non vedente potrà muoversi con agilità anche in luoghi che non conosce. La funzione radar aiuterà sopratutto a percepire gli oggetti nelle vicinanze come ad esempio le chiavi di casa, il telefono, una penna o la maniglia della porta senza difficoltà, cosa che prima richiedeva una ricerca lenta e accurata.

Yantao Shen, assistente professore e direttore del progetto di ricerca, dichiara che il device sarà semplice e funzionale e che le sue grandi potenzialità saranno di supporto ai non vedenti e potrà anche essere implementato in altri settori, sopratutto nella robotica.

Questo è uno dei tanti dispositivi creato la forma di guanto, pensati per aiutare l’uomo. L’Univeristà di Harvard per esempio, ne ha recentemente realizzato uno per aiutare i pazienti di distrofia muscolare, lesioni spinali o altri disordini neurologici.

Il dispositivo del professor Yentao Shen è ancora in fase di sviluppo, ed egli stesso

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