Nelle nostre vite possono capitare corrispondenze di date incredibili, che possono apparire come semplici coincidenze. Se però andiamo a scavare nel nostro passato e in quello dei nostri antenati, piano piano ci appariranno dei fatti che sarà difficile etichettare come coincidenze.
Guardando la vita dei vostri avi, potreste scoprire che sono accaduti eventi particolari, sia piacevoli che spiacevoli, le cui date possono coincidere con fatti accaduti a voi, magari nelle stesse date a distanza di anni o in modalità simili
Su questa particolari coincidenze, Anne Ancelin Schützenberger, una psicologa francese, ha dedicato la sua vita, cercando di studiare e capire. Questo fenomeno è stato battezzato “la sindrome degli antenati”. La Schützenberger ha svolto numerose ricerche in rapporti ospedalieri e negli archivi dei comuni catalogando date di eventi come malattie, operazioni, nascite, morti, incidenti, matrimoni ecc, per arrivare alla conclusione che la sindrome esiste, cioè esiste un’evidenza scientifica che mette in relazione traumi familiari e le date in cui si verificano.
Attualmente Maurizio Gasseau, professore di psicologia nelle università di Torino e Aosta ha raccolto e continuato le ricerche di Anne Ancelin Schützenberger.
I casi studiati.
Il professor Gasseau, affascinato da queste coincidenze, ha studiato molti casi. Il primo caso, vede una bambina di nome Natalie di 3 anni e mezzo, che compie gli anni il 26 aprile. Durante una seduta, disegna su un foglio una maschera antigas, sostenendo che quella fosse la bestia che non la faceva dormire la notte. Dopo alcune ricerche il professore scopre che un prozio della bambina, morì durante la prima guerra mondiale a Ypres (Belgio) il 26 aprile 1915, proprio intossicato dal gas. La bambina non conosceva questa storia perché in famiglia non se ne parlava volentieri. Il trauma dello zio, era stato trasmesso fino a Natalie che lo ha manifestato nei suoi sogni.
Anne Ancelin Schützenberger invece ha studiato una famiglia per sette generazioni e ha notato che in ogni generazione si è verificato un piccolo incidente nel primo giorno di scuola. Questo evento non era legato ad una data specifica o un mese specifico, ma sempre nel primo giorno di scuola. Questo avvenne per 6 generazioni, mentre per la settima qualcosa cambiò. Durante il periodo di guerra, il padre dovette recarsi al fronte e il bambino all’età di 7 anni si trovò costretto ad andare a lavorare, saltando così gli studi, di conseguenza non ebbe mai un primo giorno di scuola.
Ma perché membri di una stessa famiglia, anche diversi tra loro, si trovano a vivere gli stessi traumi o le stesse esperienze, anche in generazioni molto distanti?
La sindrome degli antenati sembra riscontrarsi maggiormente nelle malattie. Certe patologie si ripetono con incredibile regolarità. Sicuramente questo si può attribuire alla genetica, ma anche la componente inconscia è rilevante.
Perché questo avviene?
Nonostante la sindrome degli antenati sia ormai una certezza comprovata, nessuno riesce ancora a spiegarsi perché questo avvenga. La dott.ssa Schützenberger può solo avanzare un’ipotesi e sostiene che alcuni impegni o doveri non portati a termine rimangono nella nostra memoria. La maggior parte delle volte si tratta di qualcosa che non accettiamo, come una morte prematura o quella di un caro. Insomma, i “se” della vita: “se avessi chiamato prima il dottore”, oppure “se mi fossi comportato diversamente”, ecc. Questi “se” girano per sempre nella nostra testa fino a quando la storia non viene conclusa, viene ripetuta continuamente.
il nostro umore
Il professor Maurizio Gasseau, sostiene inoltre che quando si è in corrispondenza della data di morte di un nostro caro, anche se non non ci dovessimo ricordare di questo evento, saremmo comunque tristi o insicuri. In alcuni ospedali di neuropsichiatria infantile, quando vengono riscontrati comportamenti patologici in bambini piccoli, non potendo avere un riscontro diretto col bambino, si cerca di intervistare i genitori e i nonni. Spesso dai loro traumi riescono a capire cosa angoscia il bambino.
In pratica viviamo come se avessimo sempre con noi la coscienza dei nostri antenati, che condiziona le nostre scelte e le nostre vite e ci porta a vivere gli stessi traumi che hanno vissuto loro, anche se molte volte non ne conosciamo la storia. Anne Schützenberger ha pensato ad un metodo per aiutare le persone affette dalla sindrome a capire la loro storia, basato sullo scambio di ruolo tra il paziente e i suoi antenati, chiamato “psicodramma”. Queste sedute ebbero molto successo e ogni volta raccoglieva centinaia di persone.
Il professor Maurizio Gasseau sostiene che gli accadimenti della vita, non sono sempre casuali, ma la parte inconscia della nostra mente, involontariamente ci guida verso di essi. Infatti, secondo Gasseau, nella nostra mente esiste una sorta di “matrice”, cioè uno stampo che genera i nostri comportamenti. La matrice è un concetto psicologico molto studiato anche dai più grandi psicologi come Jacques Moreno, che sostengono che i comportamenti dei nostri antenati possono modificare la nostra e questo ci porta a compiere gli stessi eventi o traumi. Anche Sigmund Freud (celebre neurologo, filosofo e psicoanalista) diceva che la parte che noi vediamo dell’animo umano, non è che la più piccola, come la punta di un iceberg, che nasconde sotto il mare la parte più grande di se. Anche gli studi della relatività e quelli sulla fisica quantistica di Albert Einstein (fisico e filosofo) stanno aiutando queste ricerche.
Quello che si sa, è che una trasmissione tra antenati e noi esiste, ma non può dire con certezza come questa avvenga.