La storia di Morris K. Jessup
Nel gennaio 1956 Jessup ricevette una lettera da parte di Carlos Miguel Allende in cui parlava del suo interesse nella teoria del campo unificato confermandone la validità, affermava che la Marina Americana aveva testato questa teoria nel 1943 per svolgere esperimenti su un caccia torpediniere, che diventò invisibile insieme al suo equipaggio. Spiega poi che la nave si trovava nel molo di Philadelphia in Pennsylvania quando scomparve e che qualche minuto dopo fu vista e identificata a Norfolk in Virginia, a oltre 600 chilometri di distanza, dove è rimasta per qualche minuto prima di scomparire di nuovo per tornare a Philadelphia.
Jessup rimase scioccato da questa lettera, studiò e cercò informazioni a riguardo per fare chiarezza su questo misterioso esperimento. Morris K. Jessup aveva scritto tempo prima un libro sugli ufo e stava scrivendone un secondo. Nel capitolo dove parlava dell’ elettromagnetismo utilizzato dalle tecnologie extraterrestri parlò dell’esperimento Philadelphia.
Poco tempo dopo venne richiamato dal Reparto di Ricerca della Marina Americana, per dare spiegazioni su ciò che aveva scritto. In particolare volevano sapere come era venuto a conoscenza di questo esperimento e cosa ne sapeva.
Il 20 aprile del 1959, Morris Jessup venne trovato morto nella sua auto. Le indagini portarono all’ipotesi di suicidio ma la famiglia rifiutava questa tesi. Dopo l’accaduto la Marina Americana improvvisamente mostrò interesse per chiunque chiedesse informazioni sulla nave USS Eldridge.
Il Progetto Rainbow
Il fine dichiarato dell’esperimento Rainbow era quello di fare scomparire una nave dai radar, il vero scopo era di portare la nave all’invisibilità totale. Due scienziati avanzarono delle teorie sull’utilizzo delle interazioni tra elettricità, gravità e magnetismo ipotizzate da Einstein per ottenere l’invisibilità elettronica (teoria del campo unificato), ma per testarlo sarebbe servito l’aiuto di un altro grande scienziato, Nikola Tesla che divenne il direttore del progetto chiamato al tempo “Progetto Rainbow” e Einstein insieme ad altri scienziati elaborarono la teoria.
Esperimento Philadelphia
La Marina scelse la nave USS Eldridge per questo esperimento ma non spiegò all’equipaggio di cosa esattamente si trattasse, dicendo solamente che sarebbero diventati invisibili ai radar.
Installarono dei generatori elettromagnetici, che avrebbero dovuto generare un campo magnetico intorno alla USS Eldridge per farla diventare invisibile. Nel 1942 Tesla si rifiutò di continuare e si ritirò dal progetto Rainbow, venne sostituito da John von Neumann.
L’invisibilità della nave.
Ovviamente la Marina Americana smentì l’accaduto e mostrò la carta di bordo dell’USS Eldridge dove si notava che la nave, il 28 ottobre 1943 si trovava altrove e tornò al porto di Philadelphia solo diversi giorni dopo.
Un secondo esperimento.
Nonostante l’accaduto, venne presa la decisione di riprovare l’esperimento, questa volta con più scienziati a bordo. Il nuovo esperimento si svolse in mare aperto ed andò a buon fine, la nave diventò invisibile per un raggio di 100 metri e chiunque guardasse oltre quella distanza non vedeva nulla se non la forma della nave nell’acqua.
Carlos Miguel Allende fù l’unico testimone oculare non appartenente all’equipaggio della USS Eldridge. Allende era su un altro piroscafo che passò molto vicino alla Eldridge nel momento dell’esperimento, tanto che allungando un braccio, raccontò, potè infilarlo nel campo elettromagnetico. Solo molti anni dopo descrisse agli investigatori ciò che aveva visto: l’aria scura intorno alla nave e l’arrivo di una nebbiolina verde dopodiché la nave scomparve letteralmente.
Leggi la testimonianza di Alfred Bielek, che si trovava sulla USS Eldridge.
Leggi la storia del viaggio nel tempo di Alfred Bielek