Nell’anno 1900 il Conte Ferdinand von Zeppelin (Ferdinand Adolf Heinrich August Graf von Zeppelin) ideò e costruì la prima aeronave rigida e fondò la Luftschiffbau Zeppelin GmbH, ditta costruttrice di dirigibili. Questo tipo di aeronave ebbe grande successo tra gli anni ‘10 e gli anni ‘30 e lo “Zeppelin” diventò il dirigibile per eccellenza. Nel 1936 Zeppelin costruì la più grande aeronave esistente, alta 15 piani, lunga 245 metri, portava 72 passeggeri e aveva 61 membri dell’equipaggio, si chiamava Hindenburg (in codice LZ 129) in onore del Presidente Tedesco, Paul von Hindenburg. Il dirigibile Hindenburg avrebbe dovuto essere sostenuto dall’elio, ma a causa di un embargo militare, questo divenne irreperibile e utilizzarono dunque al suo posto l’idrogeno, nonostante fosse una sostanza altamente infiammabile. Consapevoli di questo, gli ingeneri cercarono di adottare tutte le misure di sicurezza possibili per evitare incidenti.
Nel marzo 1937, l’ Hindenburg partì per un viaggio negli Stati Uniti. Al suo arrivo, a Lakehurst nel New Jersey, iniziò un temporale e la Marina Americana incitò l’equipaggio ad atterrare rapidamente prima che la situazione peggiorasse.
Alla base di Lakehurst erano soliti fare atterrare i dirigibili utilizzando il pilone di attracco e i cavi di aggancio, ma l’equipaggio dell’ Hindenburg non era preparato a quel tipo di atterraggio e impiegarono tempo ad attraccare.
Questa manovra fu fatale. Improvvisamente l’ Hindenburg venne avvolto dalle fiamme e cadde al suolo uccidendo 36 persone tra passeggeri ed equipaggio. Si sospettò immediatamente che si trattasse di un sabotaggio anti-nazista ma le indagini sembrarono escludere queste ipotesi, infine venne data la colpa all’idrogeno, in quanto altamente infiammabile e il caso venne chiuso. A causa di questo incidente nacque la paura verso i dirigibili e la loro era terminò.
Solo molti decenni dopo si scoprì la vera causa dell’incidente. L’esperto di fulmini Andy Pumer portò nuove rivelazioni sul caso, il rapporto dell’incidente affermava che al momento dell’atterraggio le nuvole accanto all’ Hindenburg erano cariche di fulmini che l’equipaggio ha tentato di evitare, ma non era a conoscenza del fatto che anche le nuvole senza fulmini sono cariche di energia statica.
Nei rapporti dell’incidente questo non era stato menzionato ma il Dr. Bain sostiene che proprio questo fu la causa dell’incendio, ma perché questo dettaglio fu omesso dal rapporto?
Inoltre quel tipo di vernice utilizzata era piena di particelle metalliche, queste al contatto con una corrente si possono riscaldare e in alcuni casi anche incendiare, proprio come accadde all’atmosfera carica di fulmini di Lakehurst. Il Dr. Bain, inoltre, riesce a recuperare un pezzo di tessuto dell’ Hindenburg e dopo essere stato analizzato dalla NASA conferma che tale tessuto era altamente infiammabile. Oltre a ciò, afferma il Dr. Bain, il pilone bagnato ha aiutato (tramite la messa a terra) a creare la situazione ideale per scatenare l’incendio.
Il Dr. Bain ha impiegato dieci anni per poter provare le cause del disastro dell’ Hindenburg, ma al museo Zeppelin (in Germania) trova dei documenti scritti proprio dall’azienda produttrice pochi mesi dopo l’incidente, che parlavano già dell’infiammabilità del rivestimento, ma queste informazioni non furono mai rese pubbliche.