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Stephen Hawking alla velocità della luce.

Il progetto dell’uomo è di viaggiare nello spazio e colonizzare nuovi pianeti abitabili. L’unico inconveniente è che per raggiungere nuovi sistemi solari e nuovi pianeti il viaggio potrebbe durare più tempo di quanto duri la nostra vita. Questo fino a quando non scopriremo un modo di viaggiare più velocemente. L’astrofisico Stephen Hawking sembra che finalmente ce l’abbia fatta. Ad aiutarlo è stato Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e il miliardario russo Yuri Milner, che ha finanziato questo progetto con 100 milioni di dollari. Hawking alla conferenza stampa organizzata da Yuri Milner a New York avrebbe detto: “Quello che ci rende umani è la capacità di superare i nostri limiti. E come possiamo superarli? Con la nostra mente e le nostre macchine”.

Questo progetto si chiama “Breakthrough Starshot” ed è basato sul concetto di “vela solare”, che sfrutta la nozione delle vele come mezzo di trasporto a spinta e utilizza la luce come propulsione, quindi l’astronave funzionerebbe senza l’utilizzo di motori. Il progetto consiste nel lanciare in orbita una flotta di piccole navi spaziali con un razzo convenzionale. Una volta in posizione, spiegherebbero le vele. Dalla terra partirebbe un fascio laser concentrato che spingerebbe a turno tutte le vele create dalle piccole astronavi. Per raggiungere Alpha Centauri, il più vicino sistema solare, bisogna percorrere 4.37 anni luce, che corrispondono circa a 41.000 miliardi di chilometri. Con questo nuovo sistema si viaggerebbe al 20% della velocità della luce. Le astronavi vela sono minuscole, circa la grandezza attuale di uno smartphone, ma sono in grado di raggiungere il confine nel nostro Sistema Solare in soli 3 giorni. La sonda della Nasa, New Horizon, impiegò ben 9 anni per raggiungere Plutone. Siccome queste navicelle voleranno autonomamente, c’è il rischio che durante il viaggio, a quella velocità (sfiora i 200 milioni di chilometri l’ora) una nave finisca contro un asteroide o altro e non riesca ad arrivare a destinazione o si danneggi. Inviando una flotta (si parla di un migliaio di navicelle) si ha maggiore sicurezza di riuscita.

Arrivare ad Alpha Centauri fino a poco tempo fa era considerata fantascienza. Per la guida di questo progetto è stato fatto il nome di Pete Worden, ex direttore del Centro di Ricerca Ames della Nasa, che era ormai in pensione da un anno. Nello staff spiccano altri nomi come Ann Dryuan produttore della serie tv “Cosmos” e il premio Nobel Sal Perlmutter. Stephen Hawking sostiene che riusciremo a attuare questo progetto nell’arco di una generazione, ma gli scienziati di Breakthrough Initiaves invece sono convinti che potrà essere completato in tempi molto più brevi. Quando le navicelle arriveranno ad Alpha Centauri, scatteranno foto e svolgeranno analisi importantissime sopratutto sul pianeta delle dimensioni della Terra, ma per ricevere queste informazioni, i dati viaggeranno per lo spazio e verranno ricevute dopo 4 anni. Il sistema di comunicazione di queste piccole navicelle non è ancora stato progettato. Stephen Hawking si dichiara soddisfatto di poter spostare i confini del possibile.

Il progetto Breakthrough Starshot
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